Clamidia: cos’è, sintomi e cura

  • Cos'è la clamidia
  • I sintomi della clamidia
    • Sintomi della clamidia nella donna
    • Sintomi della clamidia nell'uomo
  • Diagnosi: test per la clamidia
  • Come si cura la clamidia: la terapia
  • Come prevenire la clamidia

Tra le infezioni sessualmente trasmesse (IST) più comuni, la clamidia è un’infezione batterica che può essere trasferita da una persona all’altra attraverso rapporti sessuali non protetti. Si tratta di una patologia molto diffusa negli adolescenti e nei giovani, e che colpisce con più frequenza le donne rispetto agli uomini.

Le manifestazioni cliniche sono spesso molto lievi, tanto da non essere riconosciute dai pazienti, ma le conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo, specie femminile, possono essere molto gravi. Se non adeguatamente curata, nelle donne può condurre allo sviluppo della malattia infiammatoria pelvica, una patologia che può causare sterilità o infertilità. L’infezione da clamidia, inoltre, aumenta la probabilità di infettarsi con il virus dell’HIV.

In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla clamidia: cos’è, come si previene, come si trasmette e quali sono le sue cause, ma anche i primi sintomi, il decorso e la cura di questa malattia.

 

Cos'è la clamidia

Tra le malattie sessualmente trasmesse più comuni, la clamidia è un’infezione batterica ed è al primo posto per diffusione, seguita da gonorrea e  sifilide.

La particolare struttura del batterio, priva di parete cellulare, l’ha fatta ritenere inizialmente un virus come l’epatite B, in realtà si tratta di un batterio intracellulare obbligato, la Chlamydia trachomatis.

 

I sintomi della clamidia

sintomi della clamidia sono lievi se non addirittura assenti per circa il 70-80% delle donne e il 50% degli uomini[1]. Per questo, quando si presentano sintomi anche transitori, ma anomali, è importante riferirli subito al medico curante per sottoporsi agli esami del caso e individuare tempestivamente l’infezione.

Le manifestazioni cliniche, quando rilevabili, compaiono dopo 1-3 settimane dall’infezione e interessano la zona genitale. Una rara complicanza che può interessare entrambi i sessi è una forma sistemica, l’artrite reattiva o Sindrome di Reiter, che si manifesta con artrite, uretrite, congiuntivite e lesioni muco-cutanee non dolorose.

 

Sintomi della clamidia nella donna

Tra i sintomi della clamidia nella donna si segnalano secrezioni mucose filanti, sanguinamento, una sensazione di irritazione, dovute ad un’infiammazione della cervice. Si può inoltre provare dolore alla minzione e dolore durante i rapporti sessuali.

Tra le manifestazioni cliniche da segnalare anche l’uretrite, con piuria e disuria.

 

Sintomi della clamidia nell’uomo

Nell’uomo la clamidia può dar luogo a uretrite con secrezioni o sensazione di irritazione e prurito. Tra i sintomi della clamidia nell’uomo si possono manifestare anche infiammazione, arrossamento del glande, ingrossamento e dolore ai testicoli (epididimite).

Se trasmessa attraverso un rapporto anale, l’infezione può diffondersi al retto causando una proctite con dolori, perdite muco-purulente e sanguinamenti. Questa forma è maggiormente frequente in caso di rapporti tra due uomini. Se trasmesso attraverso un rapporto orale, il batterio può infettare la gola e provocare una faringite.

 

Diagnosi: test per la clamidia

Per diagnosticare l’infezione, è necessario sottoporsi a specifici test per la clamidia. Si tratta di esami da laboratorio molecolari, basati sull’amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) che, attualmente, grazie alla loro elevata sensibilità (>95%) e specificità (98%) sono considerati i test di riferimento per la diagnosi di infezione da clamidia.

Questi test permettono di ricercare l’infezione batterica sia in tamponi endocervicali e/o uretrali, che in tamponi vaginali, rettali, orali o in campioni di urine. I risultati, in genere, sono disponibili dopo circa 7-10 giorni. L’esame può essere eseguito in qualsiasi momento ma, se non sono passate almeno due settimane dall’ultimo rapporto sessuale, il medico potrebbe consigliare di ripeterlo una seconda volta poiché alcuni test potrebbero risultare negativi nei giorni immediatamente successivi all’infezione.

In caso di positività al test per clamidia, è necessario che anche tutti i partner sessuali vengano testati. Per entrambi i sessi e rispettivi partner sono raccomandati anche il test sierologico per HIV e la ricerca di altre Ist.

 

Come si cura la clamidia: la terapia

La cura della clamidia avviene attraverso antibiotici specifici prescritti dal medico. Il trattamento va eseguito subito dopo il risultato positivo al test diagnostico. Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti sessuali nei tre mesi precedenti devono essere avvisati e indirizzati a uno specialista per essere visitati e, se necessario, curati. A tre mesi dalla somministrazione della terapia contro la clamidia, sia le donne che gli uomini con diagnosi di infezione devono essere ritestati.

Per la donna in gravidanza è indicata la ripetizione del test diagnostico 4 settimane dopo la fine della terapia e, se persistono fattori di rischio comportamentali come partner multipli o partner non trattati, il test deve essere ripetuto durante il terzo trimestre di gravidanza.

Per garantire l’efficacia delle cure ed evitare di diffondere l’infezione, si raccomanda l’astensione dai rapporti sessuali fino a 7 giorni dopo la fine del trattamento e comunque fino a 7 giorni dopo la fine del trattamento del partner.

Se non trattata, l’infezione può progredire e avere serie conseguenze a breve e a lungo termine. In particolare, nelle donne, un’infezione non trattata può diffondersi e causare dolori al basso addome, problemi durante la gravidanza e perfino sterilità o infertilità. Inoltre, per le donne gravide il batterio può essere trasmesso al nascituro al momento del parto e il bambino potrebbe sviluppare un’infezione agli occhi e ai polmoni. Nell’uomo l’infezione non curata causa dolore e febbre. Più raramente sterilità o infertilità.

Come prevenire la clamidia

Per prevenire la clamidia, come del resto qualsiasi altra malattia sessualmente trasmessa, è necessario seguire le regole del sesso sicuro facendo sempre uso del preservativo in tutti i rapporti sessuali occasionali, con ogni nuovo partner e con ogni partner di cui non si conosce lo stato di salute. Inoltre, è necessario evitare rapporti sessuali mentre si sta seguendo la terapia.

Per le donne in gravidanza si raccomanda di eseguire un test per clamidia, che è fortemente consigliato anche a tutte le donne sessualmente attive con meno di 25 anni e alle donne di qualsiasi età che cambiano frequentemente partner sessuale.

Le informazioni qui riportare hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Le informazioni contenute nel sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.
Se si hanno dubbi o quesiti sull’argomento è necessario consultare il proprio medico.

 

 

[1] https://www.epicentro.iss.it/clamidia/

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